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Con quasi 10 milioni di euro di residui attivi non brillano neppure i conti del Comune di Mondolfo

Con quasi 10 milioni di euro di residui attivi non brillano neppure i conti del Comune di Mondolfo

di DANIELE CECCARELLI

MONDOLFO – La proposta dell’ex presidente del Consiglio regionale Marche, Vittoriano Solazzi, presentata nel Consiglio comunale del 24 luglio a Monte Porzio, ove svolge la funzione di capogruppo della minoranza, di unire in un unico comune Marotta, Mondolfo, Monte Porzio e Ponte Rio di Trecastelli in linea teorica può essere condivisibile.
Se la base della “megali idea” (mutuando un termine nazionalista greco) è la difficile situazione finanziaria del comune di Monte Porzio che, a detta del noto e navigato esponente politico local, “ingesserebbe” Monte Porzio per i prossimi vent’anni impedendogli qualsiasi azione di sviluppo non è che il comune di Mondolfo si trovi finanziariamente tanto meglio.
Anzi è opportuno ricordare per il comune di Mondolfo, come ha fatto giustamente e con competenza il Solazzi per i conti del bilancio consuntivo per l’anno 2019 del comune di Monte Porzio, che i residui attivi (crediti a favore del comune di Mondolfo non riscossi) dall’anno 2015 (quando l’unificazione di Marotta si è realizzata anche contabilmente) al 2019 sono arrivati alla cifra straordinaria di 9.600.000 euro. Tra quei crediti totali ci sono anche i soldi dei residenti che trovano difficoltà a pagare le tasse comunali.
Fare una unione di “debolezze” non sembra una “grande idea”.
L’unico comune che ha i conti saldamente in ordine nelle vicinanze è il comune di Fano, da tempo, per la qualità ultradecennale dei suoi funzionari contabili e per le capacità dei politici eletti nel corso degli anni.
E quindi, come ripeteva mio padre, “se uno deve affogare è meglio che affoghi in una pozza grande”, l’unione fa la forza se tra gli aspiranti ce n’è uno solido.
L’unione, se si farà, è meglio farla con Fano.
Per concludere, si diceva allora che l’unificazione di Marotta ci avrebbe fatti diventare tutti più ricchi, dall’esame dei conti di bilancio sembra che sia avvenuto l’esatto contrario, forse ciò che manca è “il manico adatto”.

 

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